Buongiorno a tutti!
Vorrei farvi partecipi di una vicenda iniziata con un incidente automobilistico accadutomi l’anno scorso a luglio e che ha avuto delle simpatiche ripercussioni nel corso di quest’anno. Cercherò di essere il più breve possibile.
A fine luglio 2006 mentre tornavo in auto da una delle solite giornate di lavoro a Milano, in corrispondenza del casello di Trofarello (TO) sulla A21 in attesa della restituzione del Bancomat con cui avevo provveduto a pagare il pedaggio, venni tamponato da un TIR (l'autista, secondo alcune testimonianze da parte di altri autisti di TIR fermatisi dopo l'accaduto, sembrava stesse dormendo). La mia auto venne trascinata per circa dieci metri senza girarsi su se stessa perché riuscii a mantenere la traiettoria. La parte dell’auto anteriore sinistra però strisciò contro il guardrail e il marciapiede di protezione cosicché la ruota venne divelta e si ruppero diverse parti meccaniche ad essa annessa. Al termine della corsa uscii dal finestrino in attesa di essere portato al Pronto Soccorso per accertamenti. Una volta salito in ambulanza qualcuno mi sporse un biglietto da visita: quello di una carrozzeria, presso cui avrei trovato la mia auto. Nel frattempo qualcuno si appropriava indebitamente di alcuni oggetti presenti nell’abitacolo della mia auto…i soliti sciacalli! Tenuto conto che c’erano i dipendenti dell’autostrada, vari soggetti relativi ai carri attrezzi che si stavano accordando sul chi fosse arrivato prima e a chi spettasse il “boccone”, vari spettatori, difficile incolpare qualcuno, è la vita! Il giorno dopo l’incidente mi recai presso la carrozzeria del biglietto da visita e il titolare mi disse che non ce l’avevano loro ma un’altra carrozzeria (?) di loro conoscenza e che, per evitare che procedessero a farmi il lavoro senza autorizzazione, avrei dovuto recarmi subito con un loro carro attrezzi e addetto convincedo gli altri che volevo che il lavoro fosse fatto da questi, che conoscevo bene la carrozzeria, che mi fidavo del loro lavoro, bla bla. Il recupero dell’auto dal luogo dell’incidente fortunatamente lo pagò la mia assicurazione. Da dire che non mi sembrava che l’auto fosse rimasta in una situazione tale da richiedere l’intervento di un particolare mezzo per il recupero, a differenza di quanto espressamente indicato dall’addetta della carrozzeria accordatasi telefonicamente con l’operatore della mia assicurazione. In carrozzeria mi venne detto che la messa a punto dell’auto sarebbe stata pari al valore di 11000 Euro circa. Accettavo di metterla a posto e di dare la causa in mano all’avvocato convenzionato con la carrozzeria (Col senno di poi, da evitare!! Sempre!!).
L’auto mi venne riconsegnata (apparentemente ok) a metà novembre circa. Richiesi la fotocopia della fattura o del dettaglio dei lavori effettuati ma con mille scuse mi vennero negati. Addirittura mi fu detto che era stata archiviata perché “chiusa” (boh??) e che non potevano andarla a recuperare. A parte alcuni pezzi mancanti o non nuovi (pezzi di plastica crepati e rovinati), tipo la luce di cortesia delle porte anteriori in basso, la serratura del baule posteriore, dopo un mese circa, a detta loro perché i ricambisti da cui si rifornivano erano chiusi o per un motivo o per l’altro, mi ritrovavo con l’auto “apparentemente” ok! Lì per lì non notai nulla a parte un rumorino nella parte anteriore sinistra, proprio in corrispondenza dell’unica zona che era stata incidentata e ripristinata dal punto di vista meccanico dal carrozziere (oltre alla parte del baule posteriore). Il fatto è che il rumorino a cominciare dall’estate 2007 divenne sempre maggiore cosicché portai l’auto da un meccanico, anche perché il comportamento in sede di richiesta della fattura alla carrozzeria che mi aveva eseguito il lavoro e a seguito di “espressioni verbali e/o scolpite sul viso esplicite o implicite da parte del titolare” mi avevano fatto comprendere il tipo di soggetto. Il meccanico non trova nulla sul lato sinistro ma sul destro e mi sostituisce un pezzo: tra il pezzo e il lavoro pago 230 Euro. Il problema non si risolve e il rumore aumenta sempre più. Nonostante questo, il meccanico mi dice che non c’è comunque a parere suo nulla di pericoloso e che posso andare in vacanza tranquillo. Non mi fido! Vado da un altro meccanico e mi riscontra dopo alcune verifiche che sono da sostituire il braccetto, il trapezio, il semiasse, il semialbero, insomma, tutto quello che teoricamente avrebbe dovuto essere fatto dalla carrozzeria della riparazione a seguito dell’incidente, con una spesa di 640 Euro. Inoltre, il meccanico mi fa presente che a seguito dei pezzi difettosi e usati che mi erano stati montati nemmeno bene avrei potuto avere un incidente con mia moglie e mio figlio di soli 7 mesi. Il mio avvocato mi ha detto che legalmente, trascorsi 60 giorni dalla consegna del bene, non è più possibile richiedere un risarcimento per i vizi. Ho sentito altresì l’avvocato convenzionato della carrozzeria e, figuriamoci, tra un po’ ero io quello ad avere torto e lo stesso avvocato, eseguendo alla perfezione il mandato affidatogli, teneva già le parti del carrozziere medesimo che io incolpavo. Oltre a dirmi che secondo lui non c’era fattura, contrariamente a quello comunicatomi dal titolare della carrozzeria.
Per concludere, non so se secondo voi si possa fare ancora qualcosa. I pezzi li ho con me. Secondo quanto mi ha detto l’avvocato della carrozzeria, la causa relativa all’auto è già chiusa e quella relativa ai miei danni si dovrebbe chiudere in questo mese. Scorrendo quanto scritto, è evidente che molte persone hanno approfittato della situazione. Mi chiedo anche: i soldi che deve versare l’assicurazione dell’assicurato avente torto, dopo “accurata” verifica da parte del perito della stessa, alla carrozzeria, non è che potrebbero essere decisamente di più rispetto all’effettivo costo della riparazione e dei pezzi di ricambio (che immagino dovrebbero essere nuovi o per lo meno in grado di non provocare potenzialmente incidenti)??
Se mai non si potesse far nulla per avere qualche sorta di risarcimento, spero che quanto scritto sia di buon aiuto a tutti i consumatori che leggeranno, augurando loro di non avere comunque mai situazioni di questo tipo.
Mi scuso per la lunghezza della presente ma di meglio non sono riuscito a fare.
Saluti e buona vita!
Massimiliano